Leggo solo oggi una segnalazione di una mamma che ha subito un parto naturale "coatto": nonostante avesse espressamente richiesto l'analgesia epidurale, si è vista negare tale diritto.
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archiv...NZ_25_TEST.html"Soltanto ora, a due mesi di distanza dal parto del mio secondo figlio, sono in grado di esternare il mio disappunto per il trattamento subito. Trattandosi del mio secondo parto mi ero decisa di affrontarlo con l’ausilio dell’anestesia epidurale. A tal fine mi ero premurata di fare, nella medesima struttura, tutti gli esami richiesti dal protocollo, chiaramente a mie spese, ma inutilmente. Ciò in quanto nell’ospedale, durante il travaglio in sala parto, non è stato possibile rintracciare nessun anestesista, per cui mi sono vista negare l’epidurale. Oggi che si parla tanto di «ospedale senza dolore», con programmi tesi al miglioramento del processo assistenziale specificamente rivolto al controllo del dolore di qualsiasi origine, spiace dover constatare che il Burlo Garofolo, che vanta di appartenere alla rete degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), non è in grado di garantire l’epidurale (cosa normale negli ospedali del resto d’Italia e d’Europa) ponendosi a livello delle strutture del terzo mondo"
La segnalazione sopracitata potrebbe illuminare le menti dei signori che si chiedono come mai al Burlo di Trieste si usi così poco l'epidurale: non è che le triestine la richiedano poco, ma sono le ostetriche che NON la concedono!
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archiv...NZ_21_DUES.htmlMi piacerebbe proprio sapere quante triestine hanno potuto usufruire delle vasche per il travaglio o dell'aromaterapia. A me hanno concesso una doccia calda, durata esattamente due minuti. Evidentemente non ero degna neanche di una tinozza piena d'acqua.