| Difficilmente i racconti belli supereranno quelli brutti perchè solitamente quando un gruppo di discussone nasce non è per raccontare esperienze positive....Pazienza, io ci metterò del mio. Voglio solo chiarire alcuni punti: io ho cominciato ascrivere qui perchè ho letto delle cose che me, chefortunatamente mi sono trovata benissimo, hanno fatto male perchè ho ricevuto un trattamento che potrei definire perfetto o, per non esagerare, quasi perfetto.
Quando è nato il mio primo bimbo io ero già ricoverata al Burlo, avendo superato la DPP e essendo occorse alcune problematiche, e al momento della rottura delle acque ero lì con le mie due compagne di stanza di allora ( ora mie grandi amiche ) con le quali ho trascorso un periodo bellissimo, colmo di serenità e risate ( le problematiche per cui ero stata ricoverata non erano preoccupanti ed io ero cmq constantemente monitorsta ). La notte durante la quale è iniziato il travaglio, l'ostetrica di turno è stata sempre con me a massaggiari e a fare esercizi per far posizionare il bambino. La mattina sono stata portata in sala parto e siccome il travaglio procedeva a rilento e le mie forze cominciavano a scarseggiare ( anche a causa delle molteplici notti insonni ) mi è stata sommonistrata dell'ossitocina che ha accelerato il travaglio però ha ovviamente anche aumenato il dolore. Quando ho chiesto l'epidurale, dopo 14 ore, mi è stato subito fatto firmare il modulo e l'ostetrica, prima di chiamare l'anestesista, mi ha visitata: 9 cm...l'epidurale non serviva più. Salita sulla cavalchina ho cominciato a spingere e siccome il bimbo aveva un braccino sopra la testa mi è stato detto che avrebbero fatto un'episiotomia che, nel dolore generale delle mie contrazioni ossitociche, non ho manco sentito e voilà dopo 10 minuti avevo il mo piccolino sulla pancia. Poi sono stata aiutata in tutti i modi: ad andare al bagno, alzarmi e scendere dal letto, i soliti biscotti col the ( che in qul momento mi parevano meglio che una cena al ritz )....I successivi 3 giorni trascorsi lì son passati anche troppo velocemente e anche lì ho trovato solo persone delle quali non posso dire nulla di negativo.
Il secondo parto è stato particolare perchè sono entrata in SP con delle perdite ematiche piuttosto abbondanti per cui si temeva un distacco di placenta: sono stata attaccata a monitor, visitata ciclicamente per controllare l'intensità/colore delle perdite, fatta ecografie per controllare la placenta e la dottoressa di turno, nonostante i prelievi di sangue, le visite e le eco non confermavano alcun distacco, era propensa verso un taglio cesareo del quale, cosa che le ho prontamente riferito, avevo assoluto terrore. Allora ha voluto farmi rifare le analisi del sangue facendo venire il tecnico in loco ( di notte non c'è di solito e le analisi le fanno nel lab del maggiore ) e visto che i valori erano stabili, mi ha detto di riposarmi durante la notte ( sempre col monitoraggio attaccato ) e, salvo complicanze, se ne sarebbe parlao l'indomani mattina ( anche di notte visitata per controllare le perdite ndr ). L'indomani, arrivato il medico di turno (mi è preso un colpo perchè mi era stato descritto come un cafone ) mi ha spiegato cosa potevano essere quelle perdite e che cosa avrebbe dovuto fare in caso di emergenza e che se non fosse stato necessario, lui il cesareo non me l'avrebbe fatto. Anche qui mi è stata infusa dell'ossitocina perchè quelle minime contrazioni che avevo nottetempo si erano del tutto fermate e con il sacco rotto e le perdite che avevo proprio tanto tempo da perdere non ce n'era..Dopo 8 ore micidiali ero sulla cavalchina a spingere e, stavolta senza episiotomia, è uscita la mia bimbetta ( che ha pensato di farmi una bella lacerazione da 7 punti ). Sia il medico ( non so se posso fare nomi ) sia l'ostetrica, quella che poi ha fatto nascere la bimbetta, sono stati meravigliosi così come il neonatologo, le infermiere del tin ( la piccola è stata messa in incubatrice perchè fuori aveva fatto freddo e la SP non aveva fatto in tempo a scaldarsi ), le ostetiche e le infrmiere del nido e anche quelle nei reparti.
Spero che tutte possano vivere questa esperienza al meglio e che la possano portare nel cuore per sempre!
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