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la mia opinione

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mrs_darcy
view post Posted on 24/9/2010, 09:32




Sono una new entry, sono arrivata incuriosita dal titolo del forum e ho leggiucchiato qua e là scoprendo lo spirito che mediamente vi accomuna.
E ho deciso di dire la mia pur sapendo che sarà un'opinione estremamente impopolare.
Ho partorito due figli, entrambi al Burlo. In entrambi i casi non ero seguita privatamente da alcun ginecologo di quell'ospedale.
Le esperienze dei due parti sono state molto diverse. Ciò che le accomuna è stata la grande professionalità che ho visto messa in gioco da parte del personale. Con alcune eccezioni (un'ostetrica che al pronto soccorso, di soppiatto, mi consiglia di firmare per tornare a casa piuttosto di farmi somministrare l'ossitocina). Non tutti sono stati carini, non tutti sono stati simpatici, questo è certo, ma in che mondo vivete se riuscite a trovare amichevoli tutti quelli che vi stanno attorno (tranne gli operatori sanitari)?
Sento suggerire dentro questo forum a mamme in attesa preoccupate da quel che le aspetta, di andare a partorire a Monfalcone. Lo trovo un pessimo suggerimento. Mi sembra ispirato da profondissimo egoismo: per partorire in un contesto più 'amichevole' per la mamma scegliereste di rinunciare all'assistenza di un ottimo servizio neo-natale per i vostri figli? Ma lo sapete che se partorite a Monfalcone e il bimbo dovesse presentare dei problemi il bimbo verrebbe trasferito al Burlo e voi no?
Scusate ma mi sembra una scelta di grande egoismo nel momento in cui invece dovremmo smettere di porre noi al primo posto.
Inoltre non mi sembra un gran servizio alle mamme in attesa, ovviamente spaventate e in cerca di consigli, il raccontare loro sempre e solo di esperienze negative tendendo a ridicolizzare o screditare le poche voci positive che qui si esprimono (sopravvissuta, mi sembra veramente di pessimo gusto il tuo voler insinuare che se wandina parla bene del burlo allora deve lavorare lì!)

Io mi sento di consigliare il Burlo senza se e senza ma. Il parto è certamente un'esperienza molto forte, il momento più doloroso e il più bello della vita di una donna, e questo a prescindere da tutto quel che le sta intorno.
Se posso dare un suggerimento a chi si appresta ad affrontarlo vi direi di parlare, di chiedere, di dire cosa volete e come vi sentite senza aspettare che ve lo chiedano. E senza urlarlo con la pretesa di sapere cosa sia meglio per voi. E di chiedere, chiedere cosa sta succedendo, perchè fanno certe scelte invece di altre. Se voi non ne avete la forza chedete a chia vi accompagna di farlo per voi (altrimenti che vi accompagna a fare???)

Una fuori dal coro che non lavora al burlo
 
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Mitka2008
view post Posted on 29/9/2010, 09:33




Ciao Darcy,
Il suggerimento di andare a Monfalcone non è suggerito dall'egoismo, anzi: mio figlio è stato salvato dalla TIN del Burlo, certo, ma mio figlio in TIN c'è finito per la poca assistenza che mi è stata data dall'ostetrica e dal ginecologo. Quindi mi sembra naturale che se devo dare un consiglio sul dove partorire, preferisco consigliare un ospedale dove il figlio non finisce in terapia intensiva, piuttosto che un ospedale dove la terapia intensiva c'è e viene usata pure molto spesso (visto che ho parecchie conoscenti che hanno fatto il mio stesso "percorso", nonostante abbiano avuto gravidanze perfette).
Comunque ero io quella che pensava che Wanda fosse un'ostetrica del Burlo. Non ci trovo nulla di scandaloso nel supporre questo. Mi sembra molto più scandaloso affermare che non c'è nulla di strano se in un ospedale pubblico c'è del personale poco professionale (o antipatico, o che ha atteggiamenti poco amichevoli) e mi sembra ancora più scandaloso che si affermi che tutto ciò è normale e accettabile. Chi lavora in un ospedale pubblico DEVE avere un atteggiamento ineccepibile nei confronti dei pazienti. Non esistono scuse per un comportamento sgarbato, perchè si sta parlando di servizi che vengono erogati a persone ammalate e a donne partorienti, cioè in uno stato psicologico piuttosto delicato. Ci sono parecchi studi che dimostrano quanto sia importante l'atteggiamento del personale ospedaliero nei confronti di ammalati e partorienti: uno stato psicologico sereno permette una guarigione più rapida e permette alla partoriente di vivere la nascita in maniera meno traumatica. Basta vedere tutte le belle iniziative come la pet therapy o la terapia del sorriso. Ma credo che in ginecologia e ostetricia al Burlo, ci siano poche, poche, troppo poche persone che si interessano dello stato psicologico delle loro pazienti.
Io continuo a sconsigliare il Burlo, visto che, nonostante sia passato del tempo da quando ho partorito, continuo a sentire racconti non proprio edificanti sul personale di quell'ospedale.
Però sono d'accordo con te sul fatto di farsi accompagnare dal proprio compagno/marito: a me non è servito molto, visto che non hanno calcolato di striscio neppure lui, però può sempre essere utile. Soprattutto se il vostro compagno/marito fa l'avvocato.
 
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nuova
view post Posted on 12/9/2012, 18:54




QUOTE (mrs_darcy @ 24/9/2010, 10:32) 
per partorire in un contesto più 'amichevole' per la mamma scegliereste di rinunciare all'assistenza di un ottimo servizio neo-natale per i vostri figli? Ma lo sapete che se partorite a Monfalcone e il bimbo dovesse presentare dei problemi il bimbo verrebbe trasferito al Burlo e voi no? Scusate ma mi sembra una scelta di grande egoismo nel momento in cui invece dovremmo smettere di porre noi al primo posto.

1. Secondo te, perché dei neonati che in utero erano perfettamente sani finiscono in terapia intensiva? Per caso? Ci finiscono perché sono stati danneggiati da ginecologi e ostetriche durante il parto. Il contesto amichevole per la mamma è quindi fondamentale anche per la salute del bambino.

2. Un neonato non è una macchina, che porti dal meccanico, fai cambiare la marmitta e la macchina è come nuova. La maggior parte dei neonati che finisce in terapia intensiva riporta conseguenze permanenti e spesso anche gravi. Non tutti, ma la maggior parte sì. E' necessario prevenire il ricovero in TIN, in ogni modo, e soprattutto con un parto in un contesto amichevole e di professionalità e rispetto.

3. Credi che il piccolo non soffra in utero, se la mamma è dolorante, sofferente e terrorizzata?

4. La mamma non è un'incubatrice, ma bensì un essere umano. Al primo posto il bimbo, certo; ma non è che per questo la mamma smette di essere una persona umana e di avere dei diritti.



 
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2 replies since 24/9/2010, 09:32   872 views
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