Mitka2008 |
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| Ciao Darcy, Il suggerimento di andare a Monfalcone non è suggerito dall'egoismo, anzi: mio figlio è stato salvato dalla TIN del Burlo, certo, ma mio figlio in TIN c'è finito per la poca assistenza che mi è stata data dall'ostetrica e dal ginecologo. Quindi mi sembra naturale che se devo dare un consiglio sul dove partorire, preferisco consigliare un ospedale dove il figlio non finisce in terapia intensiva, piuttosto che un ospedale dove la terapia intensiva c'è e viene usata pure molto spesso (visto che ho parecchie conoscenti che hanno fatto il mio stesso "percorso", nonostante abbiano avuto gravidanze perfette). Comunque ero io quella che pensava che Wanda fosse un'ostetrica del Burlo. Non ci trovo nulla di scandaloso nel supporre questo. Mi sembra molto più scandaloso affermare che non c'è nulla di strano se in un ospedale pubblico c'è del personale poco professionale (o antipatico, o che ha atteggiamenti poco amichevoli) e mi sembra ancora più scandaloso che si affermi che tutto ciò è normale e accettabile. Chi lavora in un ospedale pubblico DEVE avere un atteggiamento ineccepibile nei confronti dei pazienti. Non esistono scuse per un comportamento sgarbato, perchè si sta parlando di servizi che vengono erogati a persone ammalate e a donne partorienti, cioè in uno stato psicologico piuttosto delicato. Ci sono parecchi studi che dimostrano quanto sia importante l'atteggiamento del personale ospedaliero nei confronti di ammalati e partorienti: uno stato psicologico sereno permette una guarigione più rapida e permette alla partoriente di vivere la nascita in maniera meno traumatica. Basta vedere tutte le belle iniziative come la pet therapy o la terapia del sorriso. Ma credo che in ginecologia e ostetricia al Burlo, ci siano poche, poche, troppo poche persone che si interessano dello stato psicologico delle loro pazienti. Io continuo a sconsigliare il Burlo, visto che, nonostante sia passato del tempo da quando ho partorito, continuo a sentire racconti non proprio edificanti sul personale di quell'ospedale. Però sono d'accordo con te sul fatto di farsi accompagnare dal proprio compagno/marito: a me non è servito molto, visto che non hanno calcolato di striscio neppure lui, però può sempre essere utile. Soprattutto se il vostro compagno/marito fa l'avvocato.
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